Un vino nuovo di 2.500 anni fa. Così si potrebbe definire il Nesos, produzione enologica dell’Isola d’Elba, ottenuta lasciando le uve di Ansonica in mare per cinque giorni. 40 bottiglie e un patrimonio storico culturale lungo quanto il percorso della vite nel mondo. Il progetto di riportare in vita un vino perso nella storia nasce dalla collaborazione tra Antonio Arrighi, vignaiolo elbano, il professore di viticoltura all’Università statale di Milano, Attilio Scienza, e Angela Zinnai e Francesca Venturi del Corso di Viticoltura ed Enologia dell’Università di Pisa.